LAPUTA,
CASTELLO NEL CIELO
Laputa castello nel cielo ©
Studio Ghibli |
A
partire da mercoledì 25 aprile
2012, fa la sua comparsa nelle sale cinematografiche
italiane un altro classico dell'animazione di Hayao Miyazaki
e dello Studio Ghibli, realizzato nel 1986: "Laputa,
Castello nel cielo" (titolo originale "Tenkuu no
Shiro Rapyuta"). Il film d'animazione è il primo
realizzato dallo Studio Ghibli, ed è caratterizzato
da una trama avventurosa e avvincente, ricca di azione, mistero
e colpi di scena, dove i personaggi principali quali Pazu
e Sheeta, ricordano non poco gli indimenticabili Conan e Lana,
della calebre serie animata Conan
il ragazzo del futuro, firmata dallo stesso Miyazaki.
La
storia
La storia
racconta di un antico popolo che è riuscito a sviluppare
una tecnologia potente, facendo uso di un rarissimo minerale,
grazie a questo minerale il popolo riuscì a costruire
migliaia di città fluttuanti che abbandonarono la terra
per trasferirsi in cielo. Tra tutte le città del cielo
la più importante era Laputa.
Come accade spesso il popolo delle città volanti sfruttò
in modo malvagio il potere del cristallo fino all'autodistruzione,
delle città dei loro abitanti e della loro scienza
non rimase nulla, solo mistero.
Dopo 700 anni, dalla distruzione del sogno fluttuante di quell'antica
civiltà, riemerge la storia della famiglia reale di
Laputa, attraverso il volto di una bambina. Il film d'animazione
inizia riprendendo una scena aerea, come molte ce ne saranno:dal
ventre di un elicottero avveniristico si dipartono quattro
piccoli velivoli che somigliano molto a delle libellule.
Sono pirati del cielo e stanno andando a caccia di qualcosa
o meglio di qualcuno.
Le loro mire sono dirette su un dirigibile che solca i cieli
come un enorme nave.
A bordo altri tipi poco loschi, occhiali scuri e bombette.
C'è anche una bambina dai capelli neri, raccolti in
trecce ed un cerchietto rosso, è molto triste guarda
fuori dal finestrino, con aria preoccupata.
L'agguato non tarda ad arrivare, i pirati assaltano il dirigibile,
gli uomini dagli occhiali scuri sono armati e resistono ai
colpi sferrati dai nemici.
Laputa castello nel cielo ©
Studio Ghibli |
La bambina
viene portata in una stanza, mentre uno degli uomini che sta
con lei armeggia con una sorta di telegrafo con parabola,
la bambina con una bottiglia lo colpisce alle spalle, dopo
essersi ripresa un ciondolo che le appartiene, fugge aggrappandosi
al parapetto del dirigibile.
Ancora cielo, ancora aria, la bambina riesce a stento a rimanere
aggrappata ma ad un tratto precipita giù.
La bambina si chiama Sheeta e mentre è in caduta libera
viene avvolta da un aurea misteriosa che la sostiene e non
le permette di farsi alcun male.
Così
scendendo lieve finisce tra le braccia di Pazu un ragazzino orfano che lavora
in una miniera, finito il turno, tornando a casa, si ritrova col naso all'insù
a guardare Sheeta che scende "come un angelo". Sheeta è in
uno stato di semi incoscienza e Pazu decide di portarla a casa e di prendersene
cura. Il mattino successivo Pazu e Sheeta, sulle prime un po' intimorita,
cominciano a fare conoscenza; nell'umile casetta di Pazu, Sheeta viene attratta
dalla foto di Laputa la città volante che il padre del ragazzo aveva visto
e di cui gli aveva raccontato tante volte la magnifica storia. Storia a cui nessuno
crede, storia di quando tante città popolavano l'aria vagando come se galleggiassero
nel cielo. Pazu le confessa il desiderio di trovarla quella terra e di riscattare
la memoria del padre che tutti considerarono folle. Ma la tranquillità
è presto violata dagli inseguitori che sono sulle tracce di Sheeta, per
salvarla dai suoi aguzzini, Pozu conduce Sheeta nella miniera e qui i ragazzi
incontrano un vecchio che rimane rapito dalla pietra bluastra che Sheeta porta
al collo. La pietra che compone il ciondolo è una Gravitapietra, appartenuta
agli abitanti di Laputa, non abitanti qualsiasi ma alla famiglia reale. Sheeta
cresciuta in un luogo circondato da montagne, sa soltanto che quel ciondolo è
stato tramandato, nella sua famiglia, di generazioni assieme a delle formule,
lei non conosce il potere della pietra. Sheeta è convinta di dover
trovare quel luogo a cui è legata e così inizia l'avventura dei
due ragazzi.
Laputa castello nel cielo ©
Studio Ghibli |
Intanto
l'esercito con a capo il Generale non lascia un istante di
tranquillità, oltre al generale un uomo misterioso
di nome Muska cerca di impossessarsi della pietra, enormi
poteri ha racchiusi in essa: è, inoltre la chiave per
accedere alla dimensione in cui è celata Laputa.
Muska è un uomo crudele, in una scena taglia le trecce
alla dolce Sheeta.
Dola è l'altra antagonista di Sheeta, donna dal naso
bitorzoluto, a capo di una banda di
comicissimi pirati, Dola è alla ricerca del tesoro
che si dice sia serbato nel castello di Laputa.
L'ultimo leggendario castello nel cielo è nascosto
da qualche parte; sull'isola volante il gruppo di uomini buoni
e cattivi ci arriva, lì ricchezze indescrivibili li
attendono, ma ciò che i due ragazzi scoprono è
la presenza di un essere speciale, un custode che svela i
segreti di una convivenza possibile tra natura e tecnologia.
Giudizio
sul film
Il film
in Italia è già comparso nel 2004 in versione
Dvd per il mercato home video, ma è stato ritirato
dal mercato l'anno successivo pertanto ogni copia che viene
repertita nel mercato dell'usato, ha un valore spropositato
perchè si tratta di una vera e propria rarità
da collezione.
Come per La principessa Mononoke e Nausicaa nella valle del
vento, anche in Laputa, castello nel cielo, troviamo tutta
la filosofia ecologista e antimilitarista di Miyazaki. Ancora
una volta le sorti del mondo vengono affidate ad una fanciulla
e a un giovane, mentre le figure degli adulti ed in particolare
degli uomini, sono sempre viste come ottuse, ostinate e ancorate
nella loro posizione di dominio verso la natura, che deve
essere piegata al suo volere. A differenza dei film di maggiore
successo dello Studio Ghibli, Laputa offre molto più
spazio all'azione e all'avventura, rispetto al fascino magico,
bizzarro e misterioso della Città
incantata o del Castello
errante di Howl, anche se di quest'ultimo troviamo gli
stessi velivoli, simili a libellule. Un film assolutamente
da non perdere per tutti gli amanti di questo genere, in quato
considerato miglior film d'animazione giapponese del 1986.
Fonte:
www.cartonionline.com
| Titolo
originale: | Tenkû
no shiro Rapyuta | Nazione: | Giappone |
Anno: | 1986 |
Genere: | Animazione
| Durata: | 124' |
Regia: | Hayao
Miyazaki | Sito
ufficiale: |
http://disney.go.com/../studioghiblidvd3.html |
Produzione: | Nibariki,
Studio Ghibli, Tokuma Shoten | Distribuzione: | Lucky
Red | Uscita
: | 25
Aprile 2012 (cinema) | <<precedente
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